La simbologia della sirena bicaudata
Culto pagano o religioso, simbolo del peccato o della fertilità: molte le storie della figura della sirena con due code che è possibile trovare in Val d’Orcia.
La presenza di immagini e raffigurazioni di sirene è uno degli aspetti più curiosi e misteriosi dell’architettura valdorciana.
Si iniziò ad avere un massiccio incremento di queste figure mitologiche in vari tipi di rappresentazioni soprattutto in epoca etrusca e romana. Possediamo infatti ancora oggi numerosi esempi di quanto le sirene fossero una delle raffigurazioni più in voga dell’epoca: citiamo ad esempio le decorazioni di numerose anse e vasi rinvenuti a Tolle o, molto importante, varie urne cirenarie ritrovate a Cretaiole (vicino Pienza) – e successivamente esposte nel nuovo Museo archeologico pientino con la mostra “Tular-Tolle” – sulle quali è raffigurata una sirena che è stata identificata come (probabilmente) la celebre Scilla. Le sirene sono spesso presenti anche sui portali degli edifici sacri: ne è un celebre esempio il portale della Pieve di Corsignano (Pienza), dove troviamo una raffigurazione in bassorilievo che mostra da un lato due sirene, una bicaudata e l’altra provvista di uno strumento simile al sistro, e dall’altro due figure femminili; tutt’intorno vi sono inoltre due serpenti che sembrano quasi sussurrare qualcosa all’orecchio delle donne.
La sirena bicaudata all’entrata della Pieve a Corsignano
(Foto: Alberto Cameroni)
Nelle diverse rappresentazioni, la sirena è raffigurata spesso con le gambe pinnate divaricate, quasi a mettere in evidenza l’inguine femminile. E’ proprio questo il particolare che ha richiesto più attenzione e suscitato più polemiche tra gli studiosi.
Per quanto riguarda il significato dell’immagine, essi hanno infatti offerto nel corso del tempo varie interpretazioni, soprattutto in chiave religiosa. Secondo il pensiero cristiano, le sirene stanno a simboleggiare un ammonimento ai peccati della carne; invece, secondo altri studi, sembra trattarsi di una delle testimonianze del passaggio dal paganesimo al cristianesimo, in particolare del culto della fertilità dionisiaca – sopravvissuto nelle zone contadine – per cui la sirena rappresenterebbe la Dea madre protettrice del creato, divenendo quindi un simbolo di fertilità.
La Pieve dei Santi Vito e Modesto a Corsignano